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21 AGOSTO | DIIV

DIIV
PINHDAR
GIOVEDÌ 21 AGOSTO | ore 21:30
CORIGLIANO D’OTRANTO | Castello Volante
Ticket su Dice | bit.ly/DIIVSEIF

 

Nell’ultimo decennio, i DIIV si sono affermati come una delle band più affascinanti della musica rock contemporanea, esplorando nuovi territori sonori e sviluppando uno stile inconfondibile, capace di attrarre un pubblico sempre più vasto in tutto il mondo. La loro combinazione di bellezza e rumore sfiora un lussureggiante oblio, dando vita a un suono incandescente ispirato a capisaldi del dream-pop come My Bloody Valentine, Slowdive e Smashing Pumpkins. In un’epoca in cui è sempre più difficile distinguersi nel panorama della musica popolare, il suono e il tenore emotivo dei DIIV si sono imposti come elementi immediatamente riconoscibili in ogni loro capitolo discografico. Emersi dalla fertile scena musicale DIY di Brooklyn nei primi anni 2010, i DIIV si sono imposti rapidamente come una delle band più interessanti della città e, disco dopo disco, hanno continuato a evolversi. Nei loro tre album hanno saputo fondere l’andatura trascinante del pop britannico, le strutture minimaliste e i ritmi motorik della psichedelia tedesca, la furia lussureggiante del metal e l’immersione sonora dello shoegaze, creando un universo sonoro unico e avvolgente. Il loro album d’esordio Oshin (2012) ha ricevuto ampi consensi: Ian Cohen di Pitchfork lo ha definito “una registrazione dream pop meravigliosa e melodica, basata su versi e ritornelli insolitamente fluidi e intuitivi”. Il successivo Is the Is Are (2016) ha confermato il talento della band, con Tim Jonze del The Guardian che ha elogiato la sua struttura e profondità, affermando: “I DIIV richiedono una completa immersione sonora, offrendo all’ascoltatore ampie opportunità per perdersi”. Con Deceiver (2019), la band ha intrapreso una direzione più grunge e pesante. Jordan Bassett di NME ha scritto: “Dove il suo predecessore era arioso e spaziale, Deceiver offre riff decisamente pesanti, oscillando tra brani rock potenti e ballate grunge che non sarebbero fuori luogo in un primo album degli Smashing Pumpkins”. Il più recente Frog in Boiling Water (2024) rappresenta una nuova evoluzione del suono della band. Michael Tedder di Stereogum lo ha definito “il loro disco più maturo e migliore, un segno che questa è una band destinata a durare a lungo”, aggiungendo che si tratta anche “del loro lavoro più senza sforzo bello fino ad oggi”. Con una presenza live intensa e immersiva, i DIIV si inseriscono in un’eredità di band rock capaci di travalicare i confini del genere, continuando a tracciare un percorso originale e influente. La loro impronta è ormai ben visibile nello shoegaze contemporaneo e nella nuova scena delle “chitarre”, consolidando la loro reputazione come una delle formazioni rock più formidabili del Nord America.

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21 AGOSTO | PINHDAR

DIIV
PINHDAR
GIOVEDÌ 21 AGOSTO ore 21:30
CORIGLIANO D’OTRANTO Castello Volante
Ticket su Dice | bit.ly/DIIVSEIF 

È uscito a marzo 2024 A Sparkle On The Dark Water, il nuovo album dei PINHDAR, seconda tappa del percorso artistico del duo milanese formato dalla cantante Cecilia Miradoli e dal chitarrista/produttore Max Tarenzi. Un lavoro intenso, contemplativo e profondo, che esplora con originalità la fusione tra trip hop, dream pop, dark wave ed elettronica, mantenendo vivo lo spirito introspettivo che già caratterizzava il precedente Parallel (2021), ma spingendosi verso sonorità più ricche e stratificate.

Anticipato dai singoli “Humans” e “Little Light” e dai relativi videoclip diretti dalla regista Telavaya Reynolds, A Sparkle On The Dark Water è pubblicato in formato vinile, CD e digitale dalla label inglese Fruits de Mer Records. Il disco è una riflessione lucida e personale sul senso dell’esistenza, sulla deriva dell’umanità e sulla possibilità di accendere ancora una scintilla in un mondo sempre più immerso nell’oscurità. Musicalmente, i PINHDAR abbandonano il minimalismo del lavoro precedente per costruire paesaggi sonori densi, onirici, in cui la voce di Cecilia si fonde con le trame di chitarre e synth, talvolta seguendole, talvolta guidandole.

Il disco è stato prodotto da Bruno Ellingham, già al lavoro con Portishead e Massive Attack, e nasce anche da un’importante esperienza all’estero: durante un soggiorno in Inghilterra, i PINHDAR hanno conosciuto James Johnston, fondatore dei Gallon Drunk e collaboratore di Nick Cave, Lydia Lunch e PJ Harvey, che ha donato loro l’immagine di un suo dipinto per la copertina del disco.

Nati dopo l’esperienza con i Nomoredolls e l’organizzazione del festival A Night Like This, il duo si è distinto sin dal debutto con l’omonimo EP del 2019, guadagnando l’attenzione della stampa inglese e il supporto di radio come KEXP. Dopo l’uscita di Parallel nel 2021 e un tour europeo che ha toccato anche venue prestigiose come lo Stereolux di Nantes, tornano ora con un album maturo e potente, consigliato a chi ama le atmosfere di Portishead, Massive Attack, Beach House, Radiohead, Soulstice e Cure.

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24 AGOSTO | INUDE

INUDE
DOMENICA 24 AGOSTO ore 05:00
OTRANTO | Faro di Punta Palascia
*** SOLD OUT ***

Inude è il nome di un trio indie-tronico/alt-pop nato nel sud Italia nel 2014. Francesco, Giacomo e Flavio fondono le loro personalità artistiche in un’unica anima. Il risultato è un suono caldo e avvolgente fatto di archi elettronici, synth spaziali e suggestioni romantiche.
Nel corso di tre tour europei, gli Inude si sono esibiti in importanti appuntamenti musicali come il Montreux Jazz Festival (CH), il Locus Festival (IT) e l’Home Festival (IT), condividendo il palco con band internazionali come Moderat, Alt-J e The Notwist, tra gli altri. Nel 2016 hanno pubblicato il loro primo EP, “Love is in the Eyes of the Animals”. Tre anni dopo, dopo un’ampia ricerca musicale e molte prove e ispirazioni, è uscito il loro album di debutto “Clara Tesla”. Nel 2022, nuove energie portano alla creazione di un nuovo EP intitolato “Primavera”, che esplora un suono più acustico e Lo-Fi.
Il 2 maggio è uscito Split – il nuovo singolo della band via Factory Flaws, una nuova sfumatura musicale del proprio progetto e un brano che mostra una riflessione cruda e sincera sulla fragilità dell’amore.